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PROGRAMMA AMMINISTRATIVO
Elezioni Comune di Termoli 2024
URBANISTICA, MOBILITÀ, VERDE URBANO
Caratteristica dominante della città di Termoli è l’uso speculativo del territorio, anche in violazione o in elusione delle norme urbanistiche, che ha determinato una struttura urbana deforme e dispersa, che va da Difesa Grande a Colle della Torre, con l’interposizione di aree vuote, mentre le “isole” oggetto volta a volta di lottizzazioni sono ad alta densità edilizia. Il PRG risale al 1975 ed in ogni caso viene tranquillamente disatteso, grazie a cambi di destinazione d’uso che colpiscono le zone deputate a verde. Il verde pubblico – piuttosto maltenuto – è per lo più verde stradale, con la presenza di un unico parco comunale, di appena 12 ha, che si vorrebbe stravolgere aggiungendo 300 nuovi parcheggi ai 109 già esistenti ed aprendo al traffico il versante alla sinistra del torrente Rio Vivo. Numerose sono le sgorbiature urbanistiche, anche nel centro città, caratterizzato da insufficienza della rete viaria, che è quella pensata all’inizio del XX secolo, quando Termoli contava 5.000 abitanti, le case erano a due, massimo tre, piani e la motorizzazione di massa era impensabile.
Gli scempi edilizi non sono un retaggio del passato, ma una minaccia permanente che tocca addirittura il Piano di Sant’Antonio, uno dei luoghi più rappresentativi paesaggisticamente e storicamente di Termoli, che si vorrebbe sbancare (da 21 a 4 metri sul livello del mare), insieme all’area al piede dell’adiacente Pozzo Dolce, per realizzare un edificio di 110.000 m3 , adibito per metà a parcheggio pubblico a rotazione, dato al privato in concessione per 30 anni, e per l’altra metà destinato a residence, parcheggi, box auto, negozi e ad un teatro, dato al privato in proprietà (“comodato perenne”).
I trasporti pubblici sono utilizzati marginalmente, non solo per la difficoltà oggettiva di connettere un abitato disperso e caotico, ma anche per cattiva definizione delle linee e deficienze nella gestione del trasporto pubblico. Ne consegue l’uso quasi esclusivo del mezzo di trasporto privato per accedere al centro città, che genera intasamenti di traffico, notevoli difficoltà di parcheggio ed emissioni inquinanti.
La mobilità pedonale è trascurata ed è causa di disagi ed anche di infortuni, questi – oltre a causare lesioni alle persone - costano al Comune circa 300.000 €/anno di risarcimenti.
Di rilevante importanza è anche la riconfigurazione dell’area della stazione ferroviaria, allo scopo di contenere la rumorosità e di cogliere le nuove opportunità offerte dalla prevista dismissione da parte di RFI dei binari 7 ed 8 e dalla possibile delocalizzazione della sottostazione elettrica.
Il litorale nord, dalla Torretta in poi, è stato totalmente edificato, rendendolo quasi inaccessibile a chi non possiede un immobile lungo la spiaggia (esistono solo due accessi pubblici), situazione che il Comune finge di ignorare, vantando il 70% di litorale libero, ma in gran parte irraggiungibile.
Il litorale est (Rio Vivo – Marinelle) è ad alto rischio idraulico, data la mancata manutenzione dei canali di bonifica e la carenza di tombini per il deflusso dell’acqua piovana, dispone di una rete viaria in gran parte di larghezza inadeguata e carente di marciapiedi, manca di un piano del verde e quel poco che c’è è trascurato.
Il cimitero – insufficiente da anni – è stato oggetto di un progetto di completamento ed ampliamento, promosso dalla Giunta Sbrocca in finanza di progetto, deprecabile sia per le ipotesi edilizie (ampliamento oltre il culmine del colle, niente verde, cappelle “a schiera” tutte uguali), sia per il previsto incremento del 60% dei costi delle sepolture. Dopo tre anni di “riflessione”, la Giunta Roberti, succeduta a quella Sbrocca, si è decisa a revocare tale finanza di progetto ed ha deliberato di sviluppare l’ampliamento sul terreno tra il parcheggio ed il bordo del costone affacciato sul mare. Tale decisione è idonea a soddisfare le esigenze di Termoli per i prossimi 10-15 anni, ma già si pone la necessità di programmare la realizzazione di un secondo cimitero.

Interventi chiave
− Rifiutare il Grande Scempio, consistente nella demolizione del Piano di Sant’Antonio e dell’adiacente area al piede del Pozzo Dolce, per edificare un complesso immobiliare polifunzionale di 110.000 m3 , con finalità commerciali, che oltretutto diventerebbe un attrattore di traffico, peggiorando la situazione attuale già critica. Rifiutare qualunque altra proposta di demolizione del Piano di Sant’Antonio, per fare posto ad interventi edilizi. Risanare il costone del Piano di Sant’Antonio, piantumando nuovi arbusti di oleandri; trasformare il Piano di Sant’Antonio in un giardino comunale con affaccio sul mare, ricco di alberi e di arbusti (parcheggi solo lungo Via Regina Margherita).
− Demolire il fabbricato fatiscente al piede del Pozzo Dolce (700 m2 di sedime) e ricostruire (a partire da 4 m s.l.m.) un parcheggio su due livelli (altezza complessiva 5,40 m), più il lastrico solare, con circa 60 stalli auto.
− Rispettare le disposizioni urbanistiche, in particolare il DM 1444/1968 relativo alle aree “standard” da cedere al comune per il verde, i parcheggi ed i servizi; pertanto: a) revocare le delibere di Giunta 168/2020 e 173/2023, che consentono la monetizzazione delle aree “standard” senza limiti di superficie e mantenere la sola delibera di Giunta 166/2011, che consente la monetizzazione qualora l’area “standard” da cedere non superi 500 m2 ; b) negare la cessione di aree lontane da quella di lottizzazione, dunque inutili per uno sviluppo urbanistico equilibrato, a parte le eccezioni previste dal DM 1444/1968.
− Intervenire presso i privati proprietari dei beni in stato di abbandono o degrado (ex Cinema Adriatico, palazzo Crema, ex distributore di benzina sul lungomare Nord) con i poteri concessi dalla legge in base ai casi.
− Realizzare un parcheggio multipiano in Piazza Donatori di sangue su 5 livelli: due interrati, due fuori terra più il lastrico solare, con una capienza di 410 stalli, con un incremento di 280 stalli rispetto ai 130 esistenti a raso (in Piazza Donatori di sangue la Giunta Roberti ha previsto la realizzazione di un multipiano soltanto su tre livelli, con una capienza di 244 stalli, che, al netto dei parcheggi a raso esistenti, incrementerebbe il numero dei parcheggi di soli 114 stalli).
− Realizzare un parcheggio multipiano su due/tre livelli lungo Viale Trieste, recuperando lo spazio liberato dai binari ferroviari 7 ed 8, di cui RFI prevede l’eliminazione.
− Riorganizzare e raddoppiare il parcheggio vicino alla foce del Rio Vivo, utilizzando anche l’area tra lo stabilimento balneare ed il torrente.
− Realizzare parcheggi scambiatori periferici, collegati con il centro tramite navette.
− Ridurre drasticamente l’accesso e la circolazione di autoveicoli nel centro cittadino, creando una ZTL (zona a traffico limitato) per gli autoveicoli, non per i ciclomotori ed i motoveicoli. Gli autoveicoli esclusi dalla ZTL potranno parcheggiare nei multipiano adiacenti al centro (Piazza Donatori di sangue, Viale Trieste, Rio Vivo) o utilizzare i parcheggi scambiatori periferici, in particolare quello antistante il cimitero. La ZTL sarà integrale in estate, il sabato e la domenica, nei festivi e prefestivi; negli altri periodi, di minore afflusso veicolare verso il centro, si valuteranno fasce orarie di libero accesso. Nell’ambito della ZTL trasformare in parcheggi bianchi una parte di quelli blu.
− Definire ed approvare il Piano urbano del traffico.
− Avviare il procedimento di revoca del contratto e della convenzione sottoscritti il 22/09/2021 con GTM srlu, riguardanti il trasporto pubblico locale (TPL), il terminal bus, il parco comunale ed altri servizi, per gravi e reiterati inadempimenti della società.
− Riprogrammare e potenziare il trasporto pubblico locale (più corse, più frequenti, più dirette, fasce orarie più ampie). Se necessario, incrementare il chilometraggio annuale. Più in specifico, prevedere tempi di attesa tra una corsa e l’altra intorno a 15’, non ai 40’ attuali; prolungare gli orari serali ordinari almeno fino alle 21:30; sperimentare prolungamenti orari fino alle 24 nei giorni di venerdì, sabato, domenica, festivi e prefestivi, almeno in estate. Coordinare le corse della navetta dal terminal bus alla stazione ferroviaria e viceversa con gli orari di arrivo e partenza degli autobus extraurbani e dei treni, con possibilità di bigliettazione automatica a bordo. Collegare i parcheggi scambiatori con il centro (in estate anche con le spiagge) con navette munite di bigliettazione automatica a bordo.
− Introdurre autobus urbani nuovi, più sicuri e confortevoli per utenti ed autisti, a minore impatto ambientale, accessibili alle carrozzine, dimensionati in funzione delle previsioni di utilizzo per singola corsa, anche notturna soprattutto nei fine settimana.
− Implementare sugli autobus urbani e presso le pensiline e paline il sistema AVM (Automatic Vehicle Monitoring), per fornire in tempo reale i tempi di attesa. Il sistema, oltre ad essere collegato con le pensiline e le paline alle varie fermate, deve essere consultabile tramite applicazione scaricabile sui telefoni cellulari, che consenta anche di effettuare il pagamento elettronico del biglietto o dell’abbonamento.
− Fare di Termoli una città boscata, riqualificando ed incrementando almeno del doppio il patrimonio arboreo cittadino (da 8.000 a 16.000 alberi), con particolare attenzione al parco comunale, ma anche alla creazione in ogni quartiere di almeno un giardino pubblico.
− Favorire la partecipazione di associazioni ecologiste e per il verde alle decisioni, al controllo ed alla gestione del verde urbano, istituendo una “Consulta civica per il verde urbano”, composta da rappresentanti di tali associazioni, con la quale deve confrontarsi e collaborare il direttore dell’esecuzione del contratto del verde urbano.
− All’interno del parco comunale, riqualificare anche gli impianti sportivi esistenti ed il Teatro Verde e, a seguito della revoca della finanza di progetto riguardante il TPL ed altri servizi, togliere a GTM srlu la gestione del verde e della piscina, oltre ad escludere la realizzazione di 300 nuovi parcheggi, in aggiunta ai 109 esistenti.
− Avviare la definizione di un nuovo PRG. Nel frattempo, favorire interventi di ricucitura urbana e di piantumazione di alberi.
− Contrattare con RFI l’eliminazione delle barriere architettoniche per l’accesso al 2° e 3° binario, collocando ascensori videosorvegliati, sia per l’assistenza agli utenti che per dissuadere atti vandalici.
− Definire con RFI la mitigazione del rumore nell’area della stazione, grazie alla realizzazione di una tettoia fonoassorbente, anche con valenza estetica.
− Verificare, sistemare, realizzare (ove assenti) i marciapiedi cittadini (inclusi gli scivoli per passeggini e carrozzelle). Migliorare la sicurezza degli attraversamenti pedonali, con una adeguata illuminazione.
− Realizzare altri tre accessi pedonali pubblici al litorale nord oltre la Torretta, praticabili anche da disabili.
− Riqualificare il ponte sul Sinarca vicino alla Torretta sul lungomare Nord.
− A Rio Vivo – Marinelle mettere in sicurezza dal rischio idraulico, adeguare strade e marciapiedi, sviluppare il verde pubblico.  
− Riqualificare e mantenere pulita l’area dalla Marina di San Pietro al Circolo della Vela, consentendone l’utilizzo per manifestazioni culturali ed artistiche, Dotare l’area di chioschi, dando priorità alle richieste che provengono dai giovani tra i 18 e i 30 anni.
− Portare a termine il progetto di completamento ed espansione del cimitero attuale ed avviare la realizzazione di un secondo cimitero, dotato di impianto di cremazione.
− Consentire ai cittadini di dilazionare l’importo da corrispondere al Comune per la sepoltura dei propri cari e per i servizi di competenza, in base a parametri reddituali.

RETE FOGNARIA, DEPURAZIONE, PULIZIA URBANA, ANIMALI RANDAGI O VAGANTI
Attualmente la gran parte dei liquami urbani è indirizzata verso il porto ed il resto verso Pantano Basso, marginale è l’apporto del depuratore presso il Sinarca. Rifare gran parte della rete fognaria indirizzandola verso Pantano Basso avrebbe costi enormi; pertanto, è stato elaborato un progetto che prevede di mantenere al porto un vascone di raccolta e grigliatura dei liquami, da indirizzare successivamente, tramite una condotta premente, dal porto alla stazione di sollevamento esistente nel parco comunale e da qui a Pantano Basso, dove si prevede la realizzazione di un secondo impianto di depurazione, passando da una capacità depurativa per 22.000 AE (abitanti equivalenti) del depuratore attuale ad una capacità totale di 60.000 AE. Il depuratore presso il Sinarca dovrebbe poter gestire 12.500 AE, ma oggi è utilizzato per circa 6.000 AE. È stata già aggiudicata in finanza di progetto ad ACEA Molise la delocalizzazione del depuratore del porto e la costruzione di quello nuovo, con un costo stimato di 7.500.000 euro (iva inclusa), di cui 3.825.000 euro finanziati con fondi POR FSR 2014-2020.
Problematica è anche la gestione delle acque meteoriche. Termoli ha una rete fognaria realizzata senza una vera pianificazione, con tratti neri, grigi e bianchi; in ogni caso sono insufficienti i tombini di scolo dell’acqua piovana, cosicché qualunque pioggia crea torrenti d’acqua lungo le strade o fa saltare i pochi tombini disponibili. La pulizia urbana (piazze, strade, aiuole) è inadeguata nei macchinari utilizzati e nella frequenza degli interventi. È del tutto trascurata la pulitura delle orine di cani e gatti. I cestini per i rifiuti collocati nelle strade e nelle piazze sono insufficienti e, se vandalizzati, vengono riparati/sostituiti in tempi biblici. Le feci canine risultano spesso abbandonate, specialmente nei quartieri periferici. Gli sfalci di potature del verde privato restano spesso giacenti e comunque i sacchi ecologici entro i quali andrebbero sistemati non sono sufficientemente robusti. Quando si effettua la potatura ed il taglio dell’erba del verde pubblico non si opera preventivamente la pulitura del sito dalle immondizie abbandonate, che vengono così lasciate a fare “bella mostra” di sé o, peggio, frammentate e disperse. Specialmente nei quartieri periferici è presente il fenomeno dei cani randagi e di quelli vaganti (pur avendo un padrone), con rischi per l’incolumità delle persone e per l’igiene urbana, a causa delle deiezioni. Il Comune di Termoli ha in essere un appalto con un canile privato, ma non sono previste altre misure di vigilanza e contrasto del fenomeno. L’obiettivo non può tanto essere la cattura dei cani randagi/vaganti ed il loro confinamento nel canile, quanto l’adozione dei soggetti catturati. Dei gatti randagi si occupano solo le “colonie feline” organizzate da volontari.

Interventi chiave
− Portare a termine la delocalizzazione del depuratore del porto ed intervenire tempestivamente per superare eventuali cause di ritardi.
− Definire un piano di lungo periodo di rifacimento ed implementazione fognaria, che consenta nel tempo di eliminare il vascone presso il porto e la condotta premente.
− Definire e cantierare interventi di potenziamento del deflusso dell’acqua piovana.
− Potenziare lo spazzamento urbano e la dotazione/manutenzione dei cestini per i rifiuti.
− Sulla base della consistenza del verde privato (che è mappato) posizionare cassoni per la raccolta degli sfalci di potatura, in sostituzione dei sacchi (inadeguati) abbandonati sui marciapiedi.
− Programmare sfalci e potature del verde pubblico in tempo utile coordinando l’attività con la raccolta immediata dei rifiuti emergenti.
− Promuovere periodicamente campagne di sensibilizzazione per la raccolta delle deiezioni canine da parte dei proprietari e prevedere sanzioni per i contravventori.
− Realizzare in tutti i quartieri almeno un’area cani cintata.
− Per mitigare il randagismo/vagantismo canino, il Comune deve garantire a sue spese la microcippatura degli esemplari, prevedendo sanzioni amministrative per i proprietari di cani inadempienti.
− Praticare iniziative di informazione (anche una sezione ad hoc sul sito del Comune) ed educazione sugli animali da affezione, specialmente nelle scuole.
− Adottare un manifesto programmatico per il contrasto al randagismo e per la tutela delle colonie feline, che sarà lo strumento per svolgere attività di prevenzione, contrasto, informazione e sensibilizzazione.
− In sede di gara di appalto per il servizio del canile, la remunerazione dell’appaltatore privato deve essere commisurata non solo al numero di animali gestiti, ma soprattutto al numero delle adozioni che si riescono ad ottenere degli esemplari confinati.
− Informare i cittadini dell’esistenza e dell’ubicazione dei canili, creando una pagina nel sito ufficiale del Comune dedicata all’operazione “Svuota canili”.
− Nell’ambito del corpo dei vigili comunali, costituire una pattuglia zoofila.
− Usufruire di unità zoofile preposte al controllo nelle campagne dello stato di benessere degli animali e casi di maltrattamento.
− Coadiuvare e collegare le colonie feline ed i gruppi di volontari.
− Offrire un servizio gratuito di trasporto dei gatti appartenenti a colonie feline presso l’ambulatorio di Larino per la sterilizzazione.
− Realizzare un cimitero comunale per gli animali di affezione.

DISAGIO ABITATIVO E SERVIZI SOCIALI
A Termoli esiste un importante disagio abitativo, dovuto alla scarsa disponibilità ed al costo degli immobili residenziali, sia in vendita che in locazione, dato che parte del patrimonio abitativo è costituito da seconde case o è stato riconvertito in funzione ricettiva.
Il 20/07/2021 (delibera di Giunta n. 163), è stata sottoscritta la convenzione comunale «fra le organizzazioni della proprietà edilizia e le organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative», per contratti di locazione agevolati (legge 431/1998, art. 2, comma 3); tuttavia non risulta che la convenzione abbia avuto significativa applicazione.
È sottovalutata l’esistenza di famiglie in emergenza abitativa e di “invisibili”, ai quali è negato il diritto ad un tetto, un letto, a servizi igienici decenti, dunque di esistere.
Le spese correnti della missione 12 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia) nel 2022 sono ammontate a 7,1 milioni, pari al 22% di tutte le spese correnti del Comune, di cui quasi 4 milioni destinati a contratti di servizio pubblico (appalti a privati). L’ANAC, nella delibera n. 518 del 08/11/2023, relativa ad un’ispezione avvenuta il 26 e 27 ottobre 2022, durante la quale ha esaminato anche alcuni appalti sociali (assistenza domiciliare anziani; fondi SAI, ex Siproimi, ex Spar; asili nido e scuole per l’infanzia), ha rilevato carenze nel monitoraggio dei servizi appaltati.
Avere figli comporta un impegno emotivo, di tempo e di denaro, più gravoso per le famiglie monogenitoriali e per quelle in condizioni economiche disagiate. Un supporto può venire degli asili nido e dalle scuole per l’infanzia.
La Giunta Sbrocca ha promosso ed assegnato a Cir Food in finanza di progetto la concessione per 18 anni (prolungata di quasi un anno e 10 mesi dalla Giunta Roberti) della refezione scolastica, con l’impegno per Cir Food di edificare un centro pasti su un terreno comunale. Alla scadenza della concessione (13/03/2037) il Comune od il concessionario subentrante dovrà pagare a Cir Food il “Valore residuo della concessione”, cioè del centro pasti, al netto degli ammortamenti. Anche a Termoli e nel suo circondario esiste il mai abbastanza deprecato fenomeno della violenza sulle donne, che non trovano sufficienti aiuti a livello istituzionale. Anche per le persone e le famiglie in difficoltà di qualunque tipo manca un centro d’ascolto comunale.

Interventi chiave
− Promuovere l’edilizia convenzionata, subordinata a precise caratteristiche tipologiche e costruttive degli alloggi, attraverso l’assegnazione di aree comunali e la riduzione del contributo concessorio.
− Promuovere la convenzione comunale di cui alla DGC 163/2021, dando adeguata informazione dei vantaggi per i locatori (riduzione IMU) e per i locatari (canoni calmierati), anche sul sito istituzionale del Comune.
− Definire e promuovere una convenzione riguardante gli alloggi per gli studenti della sede termolese dell’Unimol.
− Reperire appartamenti per l’emergenza abitativa e per dare alloggio ai senzatetto, anche attraverso il modello di intervento nell’ambito delle politiche per il contrasto alla grave marginalità basato sull’Housing First.
− Rivedere l’organizzazione e le procedure dell’Ambito Sociale Territoriale di Termoli e dell’Assistenza alla persona, per ottenere la massima trasparenza nell’affidamento e nella gestione degli appalti ed un monitoraggio preciso e continuo dei servizi resi.
− Rendere totalmente gratuita la mensa negli asili e nelle scuole per l’infanzia nel caso di famiglie monogenitoriali o con ISEE familiare non superiore a 20.000 euro, erogare un contributo del 40% per ISEE familiare oltre 20.000 e fino a 30.000 euro e del 20% oltre 30.000 euro e fino a 40.000 euro, non erogare nessun contributo oltre tale soglia.
− Riformare il contratto con Cir Food, eliminando l’ingiustificato ed oneroso pagamento al concessionario uscente del “Valore residuo della concessione”.
− Introdurre negli uffici comunali un servizio di interpretariato con la lingua LIS e LIST.
− Istituire un Centro di ascolto comunale per persone/famiglie in difficoltà.
− Costruire una casa di accoglienza per donne/uomini esposti alla minaccia di violenza fisica, psichica, sessuale o che l’abbiano subita. La struttura dovrà lavorare in connessione con i centri antiviolenza e con l’Ambito sociale territoriale di Termoli. Un aiuto concreto. Un rifugio sicuro per chi denuncia.

ECONOMIA E LAVORO
Il Cosib gestisce il nucleo industriale di Termoli senza prevedere una sua caratterizzazione strategica in termini di distretto, che valorizzi le potenzialità del territorio. Discutibile è la stessa governance del Cosib, dove il Comune di Termoli ha versato e detiene il 57% del capitale e delle quote consortili, ma nel Consiglio generale (l’organo politico) ha il 25% dei diritti voto e nel Comitato esecutivo ha un rappresentante su 5 componenti, ma non il presidente. Problematica è la gestione economica del Cosib, che negli nove anni dal 2015 al 2023 ha subito quasi tre milioni di perdite ed è caratterizzato da costi del personale sproporzionati che assorbono circa la metà del totale dei costi.
ACC (ex Stellantis), benché molto propagandata, non offre concrete prospettive di sviluppo e di indotto, anzi sancisce il ridimensionamento degli addetti da 3.000 a (forse) 2.000, senza passaggio diretto da Stellantis ad ACC.
Le attività legate direttamente ed indirettamente al turismo svolgono un ruolo importante nell’economia di Termoli, ma sono caratterizzate da una forte stagionalità, che si concentra nei mesi di luglio ed agosto. Nei lavori stagionali si possono annidare situazioni di mancato rispetto delle norme e dei contratti di lavoro dei dipendenti.

Interventi chiave
− Definire la vocazione strategica prevalente del nucleo industriale, che vada oltre il mito di ACC, per adottare politiche attive che attirino imprese coerenti con la strategia.
− Ridefinire la governance del Cosib, rivendicando di portare al 50% i diritti di voto del Comune di Termoli nel Consiglio generale.
− Ridurre il numero dei quadri e dei dirigenti Cosib.
− Destagionalizzare le attività ricettive promuovendo convegnistica, iniziative culturali, spettacoli. − Prevedere che gli esercizi che chiedono la concessione di spazi pubblici sottoscrivano un impegno a rispettare le norme ed i contratti di lavoro riguardanti i dipendenti.
− Promuovere una “economia del mare”: dalla portualità, alla balneazione, alla nautica, all’enogastronomia, al commercio e all’artigianato locale, alla pesca, coinvolgendo tutti i soggetti protagonisti del territorio e valorizzando la memoria storica, le tradizioni, il folklore tipico marinaro.

ARTI E CULTURA
Con la delibera di Consiglio n. 48 del 04/12/2018 è stata approvata l’istituzione di una fondazione di partecipazione del MACTE (Museo di arte contemporanea Termoli), con i relativi atto costitutivo e statuto. Con determina dirigenziale n. 112 del 25/01/2019 è stato individuato in EMI Holding SpA il privato da associare al Comune come socio fondatore della Fondazione MACTE. L’atto costitutivo e lo statuto sono stati rogitati il 12/02/2019. Nonostante che il Comune conferisca in comodato gratuito sia la collezione di 480 opere d’arte (stimata 2.332.700 euro da Open Care SpA nel 2017), che l’immobile museale (valore di inventario 935.500 euro) e che sostenga anche le spese di tutte le utenze (elettricità, metano, acqua, telefono, internet) e della pulizia dei locali, ciò nonostante, nel Consiglio di amministrazione della fondazione, formato da 4 componenti più il presidente, il Comune ha diritto a due soli consiglieri, mentre il presidente e gli altri due consiglieri sono designati dal fondatore privato. Il presidente della II commissione consiliare, dottor Antonio Di Brino, nella sua relazione a conclusione delle sedute tenute a fine 2019, ha ammesso che «La compagine sociale della Fondazione così come strutturata evidenzia chiaramente una maggioranza privata.»
Il Teatro Verde nel parco comunale mostra carenze nel palco, retropalco e camerini, ma anche nelle sedute dell’anfiteatro, che vanno sostituite senz’altro. Le rappresentazioni sono disturbate dal rumore generato dal passaggio dei treni sul vicino rilevato e, in misura minore, dal traffico veicolare sul viadotto stradale. Esiste una biblioteca comunale, ubicata in locali in locazione, che non intraprende iniziative di promozione della lettura e del sapere in generale.
A Termoli esistono soltanto un cinema parrocchiale con circa 120 posti, funzionante, ed un cinema-teatro della Curia vescovile con circa 200 posti, attivo occasionalmente.

Interventi chiave
− Recedere da parte del Comune da socio fondatore delle Fondazione MACTE ed avviare la procedura di scioglimento e liquidazione della fondazione medesima, con riacquisizione da parte del Comune della piena proprietà della collezione conferita e dell’immobile che ospita il MACTE, così come della sua gestione.
− Definire una convenzione con il liceo artistico Jacovitti, per realizzare in collaborazione con il MACTE (gestito dal Comune) esperienze didattiche, ma anche di promozione della cultura e della pratica artistica presso i cittadini di Termoli.
− Riqualificare il Teatro Verde, per quanto attiene palco, retropalco, camerini e le sedute. Posizionare barriere fonoassorbenti sul lato terra dei binari ferroviari e del viadotto stradale.
− Istituire una Casa della cultura comunale - da collocare nell’edificio dell’ex Istituto nautico, verificato e riqualificato - che contenga: biblioteca, emeroteca, foto-videoaudio teca, con una sezione specifica dedicata alla raccolta e conservazione di materiali riguardanti Termoli; sala convegni e conferenze; sale per laboratori e formazione.
− Promuovere tutte le forme d’arte - visive, auditive, letterarie – e di diffusione della cultura, sostenendo le iniziative di associazioni o persone e mettendo a disposizione il Teatro Verde e le sale della Casa della cultura e di Via Elba per eventi pubblici.
− Costruire un cinema-teatro comunale con almeno 500 posti.

SPORT ED ATTIVITÀ MOTORIA
La pratica sportiva e quella fisica in generale sono fattori importanti per il benessere fisico e mentale della persona, che favoriscono socialità ed equilibrio comportamentale.

Interventi chiave
− Favorire l’iscrizione a corsi sportivi ed a palestre, riconoscendo un contributo comunale alle persone/famiglie con ISEE fino a 20.000 euro.
− Rivisitare e monitorare gli impianti sportivi comunali, le gestioni in appalto ed i finanziamenti erogati dal Comune alle associazioni sportive.
− Completare le opere incompiute, come ad esempio il Palaltrisport, e consentirne l’utilizzo agli atleti che praticano sport minori.
− Rendere tutti gli impianti sportivi pubblici idonei per competizioni regionali/nazionali.

ENERGIA DA FONTI ECORINNOVABILI
Favorire lo sviluppo delle fonti energetiche ecorinnovabili, intendendo per tali quelle a minore impatto ambientale e sociale, ovvero: idroelettrico, solare (termico e fotovoltaico), eolico (a terra ed in mare). Fermo restando che l’implementazione delle tecnologie energetiche “verdi” non può essere indiscriminata e illimitata, ma occorre ricercare e trovare un equilibrio tra la decarbonizzazione del settore energetico e le esigenze delle comunità locali, presso le quali si insediano gli impianti energetici “verdi”; esigenze non solo economiche, ma anche di tutela culturale, del paesaggio e dell’ambiente. Favorire la produzione elettrica diffusa attraverso microimpianti fotovoltaici.

Interventi chiave
− Costituire su iniziativa del Comune una comunità energetica fotovoltaica, con pannelli sulle coperture degli edifici pubblici e dei privati aderenti, secondo gli indirizzi contenuti nella delibera di Giunta n. 83 del 22/03/2024.
− Realizzare un impianto fotovoltaico con opportune pensiline sui parcheggi del cimitero e sulla copertura del terminal bus.
− Riguardo all’eolico a mare flottante (di competenza del MIT) la posizione è favorevole solo se vengono rispettati due requisiti fondamentali:
1°) la trasparenza dell’investitore e dell’investimento;
2°) l’impegno di uno specchio di mare non superiore a 100 km2 . Di conseguenza, ci opponiamo al progetto denominato Eolico Offshore Molise, che non rispetta nessuno dei due requisiti succitati.

BILANCIO COMUNALE
Gli accertamenti IMU e TARI rappresentando i 3/4 delle entrate del titolo I (Entrate correnti tributarie, contributive e perequative); però le riscossioni nell’anno di accertamento vanno poco oltre il 60% e quelle che mancano alimentano i residui attivi, di cui negli anni successivi si recupera si e no la metà. In pratica un 20-25% degli accertamenti IMU e TARI non viene mai riscosso. Dipende da troppi accertamenti errati, da carenze nelle riscossioni, da entrambe le cause? Si tratta di dati strutturali decisamente anomali, che creano entrate illusorie e crescenti problemi di liquidità alle casse comunali.

Interventi chiave
− Individuare le cause delle mancate riscossioni IMU e TARI, cominciando ad incrociare i dati dei contribuenti dei due prelievi, per categorizzare i contribuenti stessi e l’origine delle disfunzioni.

PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA DEI CITTADINI
L’amministrazione cittadina non sia totalmente delegata agli “addetti ai lavori”, ma favorisca la partecipazione consapevole ed attiva dei cittadini.

Interventi chiave
− Attivare i Comitati di quartiere, con i quali mantenere un costante rapporto di scambio di informazioni e di valutazioni, favorendone la partecipazione ai processi decisionali.
− Riformare l’istituto del referendum consultivo, che nella formulazione attuale prevede restrizioni severe alla sua indizione:
1) se promosso dal Consiglio comunale, deve essere deliberato dai 2/3 dei consiglieri, non basta la maggioranza assoluta;
2) se promosso da un comitato popolare di almeno 200 elettori, una volta vagliati e considerati ammissibili i quesiti referendari da un’apposita commissione, il comitato promotore deve presentare le firme autenticate di almeno il 10% degli aventi diritto al voto (circa 2.800 firme), una missione quasi impossibile.

NOTA RIGUARDO IL SISTEMA SANITARIO
Il progressivo sgretolamento del sistema sanitario nazionale pubblico ed il conseguente grave attacco al diritto alla salute, sancito dall’art. 32 della Costituzione, costituisce uno dei temi centrali dello scontro politico e sociale a livello nazionale. Il diritto alla salute va ben oltre l’orizzonte operativo del singolo comune o del singolo comprensorio; per tale ragione, esso non rientra in senso stretto negli ambiti di competenza dell’amministrazione comunale. Affermare o lasciare intendere che si possano migliorare i servizi sanitari a Termoli indipendentemente dalle scelte politiche nazionali, significa creare false aspettative, illusioni localistiche.
Ciò non vuol dire che il Comune di Termoli, in quanto soggetto politico-sociale, non debba attivarsi sul diritto alla salute. Su questo terreno la posizione che il Comune di Termoli dovrebbe assumere è il ribaltamento del paradigma entro il quale si vuole imprigionare il servizio sanitario, ora basato sull’autonomia regionale e che subordina i servizi ai cittadini agli equilibri di bilancio, per rivendicare un nuovo paradigma, in cui si torni ad un sistema unico nazionale, che metta al primo posto la salute pubblica e solo in seconda battuta l’equilibrio economico-finanziario. Nello specifico del Molise, il Consiglio regionale dovrebbe revocare l’accordo del 2007 e rivendicare un nuovo accordo, che metta al primo posto gli investimenti ed i provvedimenti organizzativi necessari per restituire al servizio pubblico una buona efficacia, grazie a cospicui incrementi delle risorse economiche dedicate alla sanità. Si obietta che il diritto alla salute previsto dall’art. 32 della Costituzione trova un limite nell’art. 81, che ha introdotto l’obbligo del pareggio di bilancio. L’obiezione è inconsistente, in quanto elevare la spesa sanitaria di uno o due punti di PIL non significa incrementare il complesso delle spese statali, ma rivendicare una diversa distribuzione di tali spese, riducendole in settori e servizi meno decisivi per il benessere dei cittadini. È emblematico che l’art. 81 della Costituzione non viene tirato in ballo quando si dice che le spese militari devono essere incrementate di un punto percentuale di PIL.
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